In questo appuntamento della Cambridge Experience, abbiamo parlato con Zaira Di Mitri, docente di inglese e referente per le certificazioni di inglese presso l’Istituto Comprensivo Veneziano-Novelli di Monreale (PA), risultato dell’unione di una scuola dell’infanzia, una scuola primaria e una scuola media. Grazie al lavoro delle docenti di inglese e alle certificazioni Cambridge, l’istituto è riuscito a dare continuità al percorso di inglese fra i tre gradi di scuola, aumentando in modo sorprendente l’impatto sugli alunni che lo seguono per intero.
Come è iniziato il lavoro con le certificazioni Cambridge English nella vostra scuola?
Diversi anni fa, quando lavoravo come insegnante di ruolo alla scuola dell’infanzia alla Novelli, avviai un progetto di inglese alla scuola dell’infanzia, lavorando sulla certificazione Cambridge Pre A1 Starters con gli studenti della primaria, che già era iniziata da qualche anno nella scuola. Qualche anno dopo, passai alla scuola media Veneziano, dove pure si lavorava da diversi anni sulle certificazioni Cambridge. Abbiamo quindi messo insieme queste due esperienze, creando un unico curricolo verticale, partendo dalla scuola dell’infanzia, dove i bambini iniziano ad avere un’esperienza positiva dell’inglese tramite canzoni, giochi e attività ludiche; si passa poi alla primaria dove ci sono eccellenti colleghe che collaborano con il team Cambridge coordinato dalla maestra Madonia, che crea ogni anno un gruppo Pre A1 Starters. Per dare una buona continuità noi indirizziamo a questo esame i bambini di quinta primaria, per poi proseguire alle medie con i livelli successivi, fino ad A2 Key for Schools.
Quali cambiamenti ci sono stati grazie al percorso intrapreso da Lei e dalle colleghe?
Alle medie, inizialmente collaboravamo con dei docenti esterni madrelingua, con degli esiti un po’ deludenti e non avevano molte ricadute sulla normale didattica, fatta eccezione per gli alunni che già partivano da un livello alto e restavano su questo livello. Chi partiva da un livello medio, invece, non faceva il salto di qualità. Con le colleghe del dipartimento abbiamo quindi avviato una riflessione, decidendo di provare a gestire noi questi corsi, anche dal punto di vista della docenza. Nonostante nessuna di noi fosse madrelingua, ci siamo date da fare, ci siamo messe in gioco e abbiamo studiato, sviluppando una nostra metodologia che ha permesso a questi alunni di affrontare tutti i livelli dal Pre A1 Starters all’A2 Key for Schools, migliorando notevolmente le loro competenze. Nel mio primo anno come referente delle certificazioni di inglese, i corsi A2 Key for Schools erano destinati perlopiù ad ex alunni, con pochissimi studenti di terza media. Questo accadeva perché da parte degli insegnanti non c’era la sicurezza che la preparazione potesse essere sufficiente e risultare in una promozione. Da quando abbiamo iniziato noi a gestire la docenza oltre all’organizzazione di questi corsi, il numero di studenti di terza media certificati è aumentato progressivamente, arrivando quest’anno ad avere una classe A2 Key for Schools di soli alunni di terza, con 24 studenti, un numero enorme per una scuola come la nostra. Considerando tutti gli altri livelli, quest’anno abbiamo 90 studenti che si certificheranno con Cambridge. A Monreale i genitori fanno a gara per iscrivere i figli alla nostra scuola perché sanno che si fanno gli esami Cambridge. Siamo arrivati alla situazione in cui dobbiamo addirittura fare delle selezioni tra i nostri studenti, perché non riusciamo a gestire più classi di così. Poi, se i gruppi diventano troppo grandi, il lavoro diventa più impegnativo. Comunque i risultati vanno sempre crescendo: anche se di anno in anno le cose possono cambiare, i numeri ci dicono che ci sono sempre più esiti positivi e sempre più alunni che passano l’esame A2 Key for Schools con il massimo del punteggio, equivalente a un livello B1. L’anno scorso sono stati più della metà ad ottenere questo punteggio.
Qual è l’impatto di tutto questo sugli studenti?
Hanno un entusiasmo incredibile, soprattutto chi comincia con il Pre A1 Starters diventa inarrestabile. È una scelta consapevole che non viene imposta dai genitori. I bambini che arrivano dalla primaria dopo aver sostenuto questa certificazione sono i migliori in assoluto. Sono entusiasti, motivati, sempre partecipativi, hanno qualcosa in più nel linguaggio e nella pronuncia e fanno tante domande, quasi mettendoci alla prova. La cosa meravigliosa è che questi ragazzini fanno da traino nei confronti degli altri alunni, esprimendo una grande voglia di partecipare a qualsiasi iniziativa, anche al di fuori dell’inglese, dalle iniziative didattiche a quelle extrascolastiche come la manifestazione contro la violenza sulle donne. Non ci pensano due volte a dirti di sì e averli in classe per noi insegnanti è come avere tanti piccoli aiutanti, che fanno anche da tutor ai loro compagni più in difficoltà. Non solo, ma da quando abbiamo attivato i corsi di preparazione, i ragazzi in classe parlano di più e noi insegnanti stessi siamo spinti a parlare più inglese in classe, di conseguenza anche la nostra metodologia è cambiata: non lavoriamo più svolgendo la maggior parte della lezione in italiano, seguendo il libro, ma strutturiamo la lezione come un’interazione continua e costante, partendo dalle routine e concludendola con discussioni molto più approfondite sulla comprensione dei testi, dell’ascolto e addirittura dei video. I ragazzi sono diventati talmente maturi che prendono addirittura appunti, perché hanno sviluppato competenze talmente elevate che riescono anche a rispondere domande estemporanee, che non si trovano sul libro. Loro hanno una competenza di comprensione ed espressione che va oltre, e lo trasmettono anche ai loro compagni. Ottenendo poi una certificazione A2 Key for Schools, questi studenti alle superiori vengono fatti entrare “dalla porta principale” e trovano posto nelle sezioni Cambridge dei licei, che fanno una selezione all’ingresso. Per me e le mie 3 colleghe la soddisfazione è tale che non ci passa mai per la testa di mollare.
Cosa direbbe alle scuole primarie e medie che stanno valutando di intraprendere questo percorso, ma magari sono titubanti?
Ne vale la pena, assolutamente. I primi anni sono indubbiamente difficili perché bisogna formarsi e fare esperienza sul campo, però è entusiasmante, sia per noi che per i ragazzi. Ogni anno c’è un bellissimo momento, a ottobre, quando insieme al Centro d’Esame International House Palermo organizziamo la cerimonia di consegna degli attestati. Lì vediamo l’emozione negli occhi, il grazie detto con il sorriso, i genitori che ci ringraziano e ci abbracciano perché quello che abbiamo fatto non è soltanto scuola, ma è prendere dei ragazzini e aiutarli a sbocciare, a fiorire, ad essere autonomi e ad aprirgli una porta per il mondo. L’inglese è questo che fa: aprire porte che per altri sono chiuse. La gratitudine che riceviamo ci ripaga di tutti i sacrifici e delle ore extra che facciamo durante l’anno. Sono ore che ci gratificano e i risultati ci fanno capire che il nostro lavoro ha uno scopo.
Autore: Gabriele Scollo – Content Marketing Executive, Cambridge University Press & Assessment, Italy
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