Rebecca è una ragazza di 24 anni di Senigallia (AN), ha una laurea magistrale in ingegneria elettronica e al momento sta svolgendo un dottorato in ingegneria dell’informazione all’Università Politecnica delle Marche. Durante i suoi studi, ha passato un semestre in Erasmus in Germania e iniziato un percorso di volontariato con ESN – Erasmus Student Network, che prosegue ancora adesso ad Ancona, come responsabile della comunicazione. Parallelamente, riesce anche a trovare il tempo per coltivare la passione per la musica, suonando il violino. Nell’intervista, Rebecca ci ha rivelato come la conoscenza dell’inglese e il possesso di diverse certificazioni Cambridge siano stati di grande aiuto nel suo percorso formativo.
Quali certificazioni hai ottenuto con Cambridge e qual è stata la tua esperienza, sia durante la preparazione che durante lo svolgimento?
Durante il liceo avevo frequentato un corso per ottenere il B2 First, il corso si era tenuto a scuola e alla fine dell’anno avevamo tutti ottenuto la certificazione. Durante l’università mi sono poi preparata per il C2 Proficiency, che ho sostenuto nel dicembre 2021. La preparazione è stata diversa per le due certificazioni. Mentre il B2 First ha richiesto più studio della grammatica, il C2 Proficiency richiedeva più attenzione a modi di dire, slang e lingua parlata. Per quanto riguarda l’esperienza dell’esame mi sono trovata bene, ovviamente c’era la classica “ansia da esame” ma niente di sconvolgente.
L’ottenimento di queste certificazioni, in particolare C2 Proficiency, ti ha permesso di accedere a particolari esperienze in cui hai potuto mettere in pratica la tua conoscenza dell’inglese?
Sicuramente. Ho ottenuto il C2 Proficiency prima di andare in Erasmus, all’Università di Rostock, una città che sta all’estremo nord della Germania, vicinissimo a Copenaghen. Lì avevo tutte le lezioni in inglese, quindi questa certificazione mi ha aiutato a comprenderle e a sostenere gli esami. In più ci era proprio richiesta una certificazione almeno di livello B2 per poter essere ammessi, che comunque avrei avuto. Grazie alle due certificazioni ho anche ottenuto la convalida degli esami.
Dal punto di vista del volontariato invece ti è stato utile avere sostenuto questo esame, non solo dal punto di vista linguistico, ma anche di “soft skills”?
Assolutamente sì, parlare e confrontarmi con studenti di altre nazioni, avendo studiato per prendere la certificazione, mi ha portato a interfacciarmi con molta più facilità e scioltezza rispetto a chi ha studiato meno l’inglese. In generale, il viaggiare mi ha aiutato molto a mettere in pratica quese competenze.
Per quanto riguarda l’esame B2 First fatto al liceo, mi ricordo che era stato tosto e lì c’era l’aspetto della gestione del tempo: c’erano tante parti e andavano fatte velocemente, quindi bisognava saper bene le cose per passare.
Quale pensi sia il valore di ottenere una certificazione del proprio livello di inglese al giorno d’oggi, specialmente per chi esce dalla scuola superiore e si affaccia al mondo universitario o lavorativo?
Innanzitutto inserire una certificazione sul curriculum è una cosa che alle aziende piace e che viene notata subito. Ho fatto dei colloqui prima di scegliere di fare il dottorato e chi mi ha intervistato era sempre molto stupito della certificazione che avevo ottenuto. Sicuramente è una cosa che pesa e averla o non averla fa la differenza.
Autore: Gabriele Scollo – Content Marketing Executive, Cambridge University Press & Assessment, Italy
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