Docenti, dirigenti scolastici e studenti si raccontano.
Quando hanno incontrato Cambridge per la prima volta sul proprio cammino personale e professionale?
Perché hanno continuato a sceglierlo, facendolo diventare parte della propria crescita culturale e lavorativa?
Tanti luoghi d’Italia, scuole di ogni grado e livello, esperienze di giovanissimi e di esperti dirigenti di istituti comprensivi, poli tecnologici e licei.
Tanti modi diversi di essere parte della Cambridge Experience in Italia.
«Il premio che abbiamo ricevuto come Preparation Centre è il riconoscimento del lavoro fatto finora e una spinta a far meglio»
Anna Maria Tecce è Dirigente scolastica dell’Istituto Gesù Maria di Roma, che è stato premiato come uno dei migliori centri di preparazione Cambridge in Italia nel 2022. La scuola, che dal 2015 fa parte della rete di istituti Cambridge International, porta avanti un progetto formativo in cui il ruolo dell’inglese è centrale dalla scuola dell’infanzia alle superiori.
Sono Dirigente scolastica dell’Istituto paritario Gesù Maria di Roma dal 2018, e prima sono stata vicepreside. La nostra scuola è diventata negli anni un punto di riferimento nel quadrante nord della città, in cui è collocata. Questo perché ha saputo intercettare i bisogni di questa specifica parte del territorio e ha tentato di soddisfarli di conseguenza.
La didattica è modulata in modo da andare incontro alle esigenze e alle aspettative delle famiglie, che generalmente si pongono obiettivi alti, e ha quindi degli standard elevati.
La centralità della lingua inglese nell’offerta formativa è sicuramente una forte attrattiva del nostro istituto. Non siamo una scuola bilingue, ma attribuiamo all’insegnamento dell’inglese un ruolo fondamentale, e nel 2015 abbiamo ottenuto la certificazione di Istituto Cambridge International.
Le famiglie manifestano esplicitamente interesse per il nostro programma d’insegnamento dell’inglese; possiamo dire che si tratta di una richiesta primaria.
Il nostro intento è stato dunque quello di strutturare l’organizzazione scolastica in modo da potenziare al massimo questo aspetto: abbiamo selezionato docenti di alta professionalità anche in termini di competenze comunicative e organizzative; abbiamo implementato le figure Cambridge nella scuola primaria; e abbiamo definito con particolare cura la scansione oraria degli insegnamenti di inglese.
Nelle classi prime e seconde della scuola primaria vengono impartite cinque ore di inglese, di cui due Cambridge e una di lezione in lingua (Science) e due di inglese curricolare. Nelle classi terze le ore salgono a sei, grazie all’aggiunta di un’ora Cambridge. In ciascun programma orario, le due ore di Cambridge sono solitamente consecutive, per permettere agli insegnanti di organizzare con il dovuto agio le attività e per trarne il massimo potenziale.
«Le certificazioni di lingua spingono i bambini a perseguire degli obiettivi e li aprono a una cultura diversa dalla loro»
Le certificazioni di inglese sono un momento importante con cui si confrontano i nostri alunni. Se consideriamo che la nostra scuola primaria si compone attualmente di 325 alunni ed escludiamo le classi prime e seconde che non sono coinvolte negli esami, sono circa 200 i bambini che ogni anno sostengono le certificazioni Cambridge. Un numero importante.
L’organizzazione degli esami avviene sempre in collaborazione con il centro esaminatore Globally Speaking, con cui iniziamo l’iter organizzativo con un anno di anticipo, per garantire la massima efficienza.
Crediamo molto nel valore formativo delle certificazioni di lingua: educano i bambini a una disciplina mentale e etica, sviluppano in loro un’attenzione all’ascolto, li responsabilizzano spingendoli a perseguire degli obiettivi. Non solo: li aprono a una dimensione culturale diversa.
Come scuola cerchiamo di agevolare il più possibile il contatto con la cultura anglosassone: prima della pandemia, per esempio, abbiamo organizzato dei soggiorni in college durante l’anno scolastico, portando bambini anche di soli nove anni in Galles.
È stata una scelta didattica a tutti gli effetti, pensata per migliorare la loro competenza linguistica: non è nata come una vacanza, ma come trasferimento di una settimana didattica in un’altra sede. Una sorta di mini Erasmus, per così dire. Per i prossimi anni stiamo pensando di puntare sull’Irlanda, per scoprire un altro versante della grande comunità anglofona.
Intervistata: Anna Maria Tecce, Dirigente Scolastica, Istituto Gesù Maria, Roma
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