• 11/06/2021

Strategie di interazione, per lezioni indimenticabili!

Sapere quando e come variare le strategie di interazione in classe è un’abilità essenziale per un insegnante. Quando è ben fatto, riesce a far fiorire una lezione elevandola alla massima potenza, quando viene fatto male, o completamente tralasciato, la strada porterà quasi inevitabilmente a rovinare una lezione altrimenti ben congegnata.

Cosa si intende per strategie di interazione?

Le strategie di interazione sono i diversi modi in cui gli studenti e l’insegnante interagiscono in classe. Riguardano posti a sedere, tempi e spazi, la scelta di focalizzare l’attenzione sui singoli studenti e le dinamiche di classe.

Ci sono quattro forme principali di interazione durante una lezione:

  • Insegnante al gruppo classe (I-C)
  • Gruppo classe all’insegnante (C-I)
  • Lavoro in coppie (S-S)
  • Lavoro di gruppo (Ss-Ss)

È bene tenere in considerazione che i diversi metodi di interazione vanno a supporto di attività diverse che possono essere svolte in classe. Per esempio, se gli studenti stanno svolgendo un’attività di produzione scritta di gruppo, è bene prediligere piccoli gruppi, ma per stimolare le conoscenze pregresse e anticipare qualche concetto C-I può essere la strada più adeguata da percorrere. Modificare la strategia di interazione risulta molto importante per mutare il passo della lezione, evitando l’appiattimento e mantenendo gli studenti stimolati. Inoltre, è fondamentale anche ai fini del raggiungimento degli obiettivi della lezione, per esempio, dare la possibilità agli studenti di sostituirsi temporaneamente all’insegnante (S-Ss) può rivelarsi molto produttivo per far emergere eventuali dubbi.

Quanto spesso dovresti variare le strategie di interazione?

Per rispondere in breve: almeno due o tre volte in un’ora. Comunque, con questo non si intende che si debba chiedere a tutti di alzarsi e cambiare posto ogni 20 minuti! Qualunque insegnante minimamente esperto è in grado di rendersi conto se un’attività in coppia o gruppo stia funzionando o meno. In tal caso, piccoli aggiustamenti possono essere incorporati in modo fluido senza interrompere le attività nè modificare la strategia di interazione, per migliorare il risultato. Ad esempio, puoi decidere di modificare una o più coppie avendo notato una difficoltà a procedere, o decidere di spostare il membro di un gruppo in un altro quando l’attività sta volgendo al termine affinché si renda conto del lavoro svolto dai compagni e delle differenze con il proprio gruppo. Sebbene tu abbia iniziato con il lavoro in coppie, puoi decidere di raggruppare due coppie che non stanno lavorando adeguatamente, magari perché non hanno molto da dirsi.

Perché dovrei modificare la strategia di interazione?

Posso elencare almeno 8 ragioni per le quali si dovrebbero modificare le strategie di interazione durante una lezione:

  • Aiutano a mantenere varia la lezione.
  • Le diverse strategie di interazione sono strumentali alle differenti esigenze di apprendimento dei nostri studenti. Ad esempio: accoppiare studenti sulla base del loro livello.
  • Possono fungere da strumento per agire sul livello di energia del gruppo classe, infondendone o sottraendone.
  • Alcune strategie offriranno agli studenti la possibilità di muoversi, così da permettergli di distendersi.
  • Agli studenti non piace essere forzati a collaborare con qualcuno. Ad esempio, mettendo assieme due studenti che non vanno d’accordo o che hanno un livello troppo basso e per questo hanno difficoltà a completare l’attività.
  • Puoi creare agevolmente delle situazioni-tipo immergendo i tuoi studenti in scenari come: colloquio di lavoro, viaggio in autobus, conversazione telefonica, ecc.
  • Le strategie di interazione spostano il fulcro della lezione, solitamente da te agli studenti o viceversa.
  • Modificare le forme di interazione genera comunicazione. Questo è particolarmente vero se gli studenti si trovano normalmente seduti in fila, che sicuramente è un assetto adatto alla lezione frontale, ma non lascia spazio ad occasioni di conversazione significative.

Ma, ma, ma…?

Mi è capitato di confrontarmi con tre tipi di opinioni contrarie alla variazione delle strategie di interazione:

  • Genera momenti di confusione
  • È una perdita di tempo prezioso
  • Agli studenti non interessa

Sebbene queste siano tre importanti considerazioni su cui riflettere, non sono comunque delle buone ragioni per non modificare le forme di interazione. In realtà, sono tutti problemi che possono essere anticipati e quindi risolti.

Puoi facilmente ridurre la confusione e la perdita di tempo dando istruzioni chiare, utilizzando gesti, stabilendo tempi limitati che prevedano il la riorganizzazione dei banchi in aula e persino disegnando un diagramma dei posti alla lavagna laddove le nuove posizioni si rivelassero particolarmente difficili da comprendere. Cerca di non essere troppo ambizioso e tieni conto dello spazio e degli arredamenti scolastici che hai a disposizione!

Per quel che riguarda il punto tre: agli studenti non interessa. Pensa a questo: se tu stessi tutta la settimana a casa senza fare alcuna attività fisica, di certo non avresti voglia di andare a fare una corsa alla fine della stessa. Invece, se ti sforzi di fare quella corsa, ti sentirai molto meglio e non vedrai l’ora di farlo di nuovo!

Come si pianificano le forme di interazione più adeguate?

Sappiamo già che ci sono forme di interazione che includono studio individuale, lavoro in coppia, lavoro in gruppo e coinvolgimento collettivo della classe. A parte questo, ci sono diversi modi di disporre fisicamente i posti a sedere.

Cerchi concentrici

Un cerchio interno di sedie rivolte verso l’esterno e un cerchio esterno di sedie rivolte verso l’interno. Gli studenti sono in grado di conversare con la persona che hanno di fronte e poi ruotare verso il posto accanto e così lavorare con qualcun altro facilmente.

Due file che si fronteggiano a vicenda

Gli studenti conversano con la persona dall’altra parte della fila. Le linee possono essere ben distanziate (per incoraggiare gli studenti a parlare con un tono di voce più alto e rafforzare la sicurezza in se stessi) oppure ravvicinate.

Seduti di spalle

La classica disposizione dei posti a sedere nel gioco di ruolo della conversazione telefonica.

Cerchio

Come in una seduta di terapia. Molto accogliente. Perfetto per discussioni a classe intera.

Fiera campionaria

Alcuni studenti si dispongono in piccoli gruppi ai lati dell’aula. Gli altri si spostano da una postazione all'altra. Questo tipo di interazione è perfetta per il lavoro a progetti di gruppo.

L’ape operaia

I gruppi discutono un tema e uno studente da ogni gruppo ruota verso un gruppo nuovo di tanto in tanto. In alternativa, i gruppi inviano una spia verso un altro gruppo per sbirciare le risposte o per riaccendere la discussione.

Discussione piramidale 

Gli studenti si confrontano su un argomento in coppia, poi due coppie si uniscono e iniziano a confrontarsi come gruppo di 4, poi discutono in gruppi di 8, infine la discussione si trasforma in un confronto di classe. Perfetta strategia per controllare le risposte agli esercizi.

Alcune considerazioni

Senza dubbio, tutte le modalità di interazione e gli assetti dell’aula presentano dei pro e dei contro. Alla luce di questo, ecco alcune domande che dovresti porti prima di decidere cosa scegliere per la tua classe:

  • Come posso metterlo in pratica con il numero di studenti che ho?
  • Come posso monitorare lo svolgimento?
  • Dove colloco gli studenti più deboli?
  • In che modo la modalità di interazione andrà ad influenzare il ritmo della lezione?

Di certo, non posso rispondere a queste domande per te. La persona migliore per farlo sei tu, l’insegnante della tua classe! Come per qualunque altra cosa che si verifica nella tua classe, devi fare ciò che ritieni più adeguato affinché gli obiettivi della lezione vengano raggiunti. Integrare le strategie di interazione nel piano della lezione aiuterà a renderla memorabile e a mantenere i tuoi studenti coinvolti, è solo una questione di scegliere la strategia giusta per l’attività giusta… e non è forse questa la parte più bella del programmare una lezione?

Autore: Ollie Wood - Insegnante, teacher trainer e autore

Articoli correlati

Se ti è piacuto questo articolo potrebbero essere interessanti anche questi!