La pronuncia dovrebbe essere insegnata solo in modo ricettivo o gli studenti dovrebbero cercare di riprodurre le caratteristiche di pronuncia dell'inglese? Craig Thaine, autore di “Off the Page: Activities to Bring Lessons Alive and Enhance Learning”, condivide la sua opinione basata sulla sua esperienza di apprendimento di una seconda lingua… l’italiano! Infine, ci suggerisce due idee di attività per motivare gli studenti nella pratica della pronuncia.
Anche se la pronuncia è un sistema linguistico a sé stante, spesso viene insegnata insieme alla grammatica e al lessico. Per esempio, un insegnante si occupa della cadenza nelle singole parole quando si concentra su un insieme lessicale, o potrebbe concentrarsi sulle caratteristiche del connected speech quando presenta esempi particolari. Al contrario, l'attenzione principale di un insegnante può essere su una caratteristica della pronuncia, ma questo può agire come un focus indiretto sulla grammatica o sul lessico. Spesso faccio attività di riscaldamento sulla pronuncia all'inizio di una lezione ripassando quanto imparato in quella precedente.
Attività ricettive vs produttive
Un dibattito centrale nella didattica della pronuncia è se vada insegnata solo in modo ricettivo o se il focus su una caratteristica fonologica dell’inglese debba essere sia ricettivo che produttivo. Nel primo caso, gli studenti ascoltano esempi di caratteristiche fonologiche e fanno esercizi in cui devono ascoltare e identificarle. In un approccio ricettivo-produttivo, invece, l'insegnante prepara una serie di attività in cui agli studenti viene chiesto di creare esempi che contengano una certa caratteristica di pronuncia.
La mia opinione
Io, personalmente, preferisco un approccio ricettivo-produttivo. Perché? Le ragioni si basano sulla mia esperienza nell'apprendimento di una seconda lingua. Ho vissuto per molti anni in Italia e alla fine ho imparato a parlare abbastanza bene l'italiano. Mentre imparavo, ricordo di aver dovuto lavorare molto su certe caratteristiche fonologiche della lingua. Per esempio, la pronuncia di gli è abbastanza difficile per gli anglofoni. È un suono piuttosto comune in italiano. Pronunciare correttamente queste tre lettere è stata una sfida e ho dovuto fare molta pratica.
Un'altra sfida era cercare di ottenere una cadenza e un ritmo ragionevolmente naturali. Non esistono forme deboli e il peso delle sillabe è abbastanza bilanciato. Inoltre, ci sono probabilmente più suoni vocalici in italiano, quindi, ogni volta che lo parlo, ho la sensazione che la mia bocca debba stare aperta per molto più tempo.
Dati i suoni impegnativi e il diverso ritmo della lingua, i miei organi vocali andavano usati in modo diverso e a volte ho avuto la sensazione che i muscoli intorno alla mia bocca e alla mascella si stancassero. Non miravo a parlare l'italiano con un accento da madrelingua. Volevo solo essere chiaro e comprensibile. E più pratica produttiva facevo, più i miei muscoli vocali si abituavano all'italiano, così parlare la lingua è diventato sempre più facile.
Quello che gli studenti vogliono
Molti degli studenti di inglese a cui ho insegnato hanno un obiettivo comune. Vogliono essere comprensibili in inglese e vogliono fare un po' di pratica nell’inglese parlato, ricevendo un feedback dall'insegnante per sapere come stanno andando e se saranno capiti da altri parlanti di inglese. Cerco di soddisfare le preferenze e le esigenze di questi studenti facendo attività produttive. Tuttavia, se alcuni dei miei studenti mi dicono chiaramente che non gli piace fare attività produttive, non li obbligo a farle.
Alcune idee per rendere più stimolante il lavoro sulla pronuncia
Mentre esercitarsi in modo controllato è utile in un primo momento, si può aumentare la motivazione degli studenti provando a fare anche un'attività più comunicativa e interattiva, magari con un elemento di gioco/competizione. Di seguito, due esempi da cui potete prendere ispirazione.
La prima attività l’ho chiamata “Stress Match”. Agli studenti vengono date frasi o domande con l’enfasi segnata in corrispondenza delle parole su cui bisogna soffermarsi. Ci sono coppie di frasi e domande in cui l’enfasi è la stessa, cioè lo stesso numero di sillabe con le stesse sillabe sottolineate, per esempio, she works in a bank and I live in a flat (l’enfasi è sottolineata). Gli studenti memorizzano una frase o una domanda e si esercitano a dirla da soli. Poi, portate via gli esempi scritti: gli studenti dovranno dire la loro frase o domanda all'altro e ascoltare il compagno che ha l’enfasi corrispondente. Questa attività incoraggia gli studenti ad ascoltarsi a vicenda e a pensare di produrre un ritmo chiaro per il loro esempio quando è il loro turno.
La seconda attività è una sorta di gioco di intonazione in cui gli studenti compilano una lista della spesa in gruppo. Gli studenti scrivono una lista di cose che potrebbero comprare in un supermercato e poi, in piccoli gruppi, costruiscono un elenco. Uno studente inizia con la frase We're going to the supermarket, let's buy... e aggiunge un prodotto assicurandosi che la sua intonazione si alzi alla fine per segnalare l'incompletezza. Lo studente successivo ripete quello che ha detto il primo studente e aggiunge un elemento con intonazione crescente. Quando uno degli studenti pensa che la lista sia abbastanza lunga, può dire il suo prodotto con intonazione discendente. Quando questo accade, lo studente successivo dovrebbe dire And that’s all! Poi possono ricominciare. Ogni gruppo dovrebbe tenere traccia del numero massimo di elementi di una lista che riesce a ricordare.
Craig Thaine - Insegnante, teacher trainer e autore
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