• 19/10/2021

L'uso della lingua madre in classe va limitato?

In questo articolo, l'autore Philip Kerr parla dell'uso della propria lingua madre in classe, e dei benefici e degli svantaggi che comporta nell’insegnamento linguistico. E tu, che approccio prediligi?

Eliminare totalmente la lingua degli studenti da un'esperienza di insegnamento di una lingua straniera va al di là della capacità di chiunque. L'apprendimento è, per definizione, basato sulle conoscenze precedenti. Quindi, la risorsa più significativa che gli studenti possono portare nelle attività in lingua straniera è la loro conoscenza linguistica esistente, una parte sostanziale della quale consiste nella conoscenza della loro lingua madre. L'apprendimento è un processo basato sul supporto esterno e, nelle prime fasi di approccio a un'altra lingua, sarà costruito, in parte, sulle lingue che già conoscono.

Gli insegnanti devono limitare l’uso della propria lingua madre in classe? Se gli insegnanti possono, forse, tenere sotto controllo la lingua che i loro studenti parlano, non possono costringerli a pensare nella lingua target. Inoltre, l'uso di tecniche di traduzione è una strategia di apprendimento preferita da molti studenti quasi dappertutto. Che ci piaccia o no, la traduzione non scomparirà. Ha più senso per un insegnante utilizzare la traduzione in modo esplicito, piuttosto che far finta che gli studenti non la stiano usando di nascosto.

Cosa dice la ricerca

Oltre a questo, le conclusioni di vari studi di linguistica cognitiva e neuroscienze puntano fortemente a favore di un ruolo della lingua madre nelle classi di lingua straniera. Infatti, Henry Widdowson e altri hanno sostenuto che l'abbandono della traduzione ha poco a che fare con i principi pedagogici o la ricerca scientifica. Le nuove conoscenze sono costruite su delle fondamenta di vecchie conoscenze. Già nel 1934, Lev Vygotsky scrisse che l'apprendimento di una nuova lingua implica necessariamente l'uso della propria lingua "come mediatore tra il mondo degli oggetti e la nuova lingua". Inoltre, le neuroscienze confermano che l'acquisizione iniziale di nuove parole in una lingua straniera dipende dall'associazione di questi elementi con i corrispondenti elementi della propria lingua nella memoria dello studente.

Il "trasferimento negativo”

Che dire del "trasferimento negativo" e dei "falsi amici"? Comunemente, si crede che l'uso di attività di traduzione in classe possa portare al “trasferimento negativo”: lo studente dà erroneamente per scontata un'equivalenza tra forme corrispondenti in due lingue diverse (ad esempio, i falsi amici). Per esempio, in inglese e in qualsiasi altra lingua, è probabile che ci siano molti più “amici” veri che falsi. Qualsiasi sia la lingua di partenza, è probabile che il modo migliore e più efficiente per affrontare il "trasferimento negativo" sia quello di confrontare direttamente le due lingue.

Lingua madre e grammatica

Un confronto diretto tra l'inglese e la propria lingua può essere utile anche nello studio della grammatica. Alcuni aspetti della grammatica della propria lingua (ad esempio, l'ordine delle parole) possono essere molto difficili da scrollarsi di dosso quando si impara un'altra lingua. Pertanto, l’analisi consapevole di tali aspetti può aiutare gli studenti a fare progressi in queste aree. La traduzione è probabilmente il modo meno ambiguo e più efficiente per raggiungere questa consapevolezza.

Autore: Philip Kerr - Autore per Cambridge University Press

Articoli correlati

Se ti è piacuto questo articolo potrebbero essere interessanti anche questi!