Com’è cambiata la didattica negli ultimi due anni? Quali trend hanno caratterizzato l'insegnamento durante questo periodo particolarmente turbolento? E quali saranno le sfide del prossimo futuro?
A queste domande ha cercato di rispondere l’edizione 2022 dell’Italian Teachers Survey condotta lo scorso anno da Cambridge University Press & Assessment. L’indagine, che ha coinvolto circa 300 docenti delle scuole statali italiane, ha permesso di evidenziare i principali trend legati all'insegnamento e le possibili evoluzioni nell’apprendimento e nella didattica nel prossimo futuro. Ecco un assaggio dei risultati dell’indagine 2022.
Il 78% dei docenti intervistati ha dichiarato un elevato livello di soddisfazione nell’essere insegnanti (78% è estremamente o molto soddisfatto). Un risultato che non cambia nei diversi gradi scolastici dalla primaria alla secondaria di secondo grado. Coinvolgere e motivare i propri studenti e vederli raggiungere i propri obiettivi sono le cose che i docenti dicono di apprezzare di più della loro attività didattica
Il passaggio al digitale è stata la vera sfida dell'anno appena trascorso e non solo per gli studenti, ma anche per i docenti, che hanno dovuto a loro volta adattarsi a nuovi metodi di insegnamento e, nel 56% dei casi, hanno dovuto approfondire le proprie competenze digitali applicate alla didattica. In particolare, la principale problematica riscontrata durante il 2021 è stata il digital divide, che nel 58% dei casi ha portato grandi difficoltà nel rapporto con gli studenti. Secondo il 79% degli insegnanti, però, nonostante le problematiche riscontrate, non ci saranno passi indietro e difficilmente si tornerà a una situazione pre-pandemia: il digitale è ormai diventato uno strumento indispensabile per l'attività didattica ed è quindi pronto a mantenere al suo posto all'interno delle aule.
“Mantenere motivati i propri studenti” (49%) e “individuare gli stimoli più adatti” (46%) sono le difficoltà più citate tra quelle che i docenti individuavano ad inizio 2022 per il nuovo anno scolastico. Una preoccupazione per lo più legata al pregresso di una attività didattica condotta spesso da remoto.
La didattica a distanza e le nuove difficoltà nate durante la pandemia hanno evidenziato l'importanza sempre maggiore delle soft skills e delle competenze relazionali, di qui la necessità da parte del corpo docente di estendere le proprie competenze professionali per supportare gli studenti anche dal punto di vista extra-curriculare. Queste permetterebbero agli insegnanti di aiutare gli allievi a sviluppare creatività, pensiero critico, capacità di problem-solving e, soprattutto, di public speaking, che secondo il 47% dei docenti sarà una delle principali sfide didattiche dei prossimi anni.
Con l'introduzione del digitale, nelle aule italiane si è assistito anche al fenomeno della gamification, ossia l'utilizzo di giochi e piattaforme ludiche come strumenti per l'apprendimento. Tra le piattaforme più usate dagli insegnanti c'è Kahoot. Questo trend, grande novità nella scuola italiana, è considerato dalla maggior parte dei docenti intervistati una delle principali sfide didattiche del futuro (56%), che potrebbe però aiutare a risolvere due delle principali difficoltà incontrate dagli insegnanti nel corso del precedente anno scolastico: da una parte riuscire a mantenere motivati gli studenti, nonostante le difficoltà (44%), dall'altra individuare gli stimoli più adatti alla classe (39%).
Anche quest’anno Cambridge University Press & Assessment lancia l’edizione 2023 dell’Italian Teachers Survey. Se vuoi partecipare e fare sentire la tua voce, clicca sul link che ti porterà direttamente al questionario online.
Ti aspettiamo!
Autore: Gian Maria de Filippi – Customer Insights Manager, Cambridge University Press & Assessment
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