• 28/11/2022

I 3 elementi chiave della motivazione, con studenti adolescenti e preadolescenti

I Cambridge Day 2022 si sono tenuti il 24 e il 25 novembre appena trascorsi, a Roma e a Milano. Olha Madylus è una delle relatrici che ci ha onorato della sua presenza. Nella sua sessione “Generating Motivation: How making small changes in your pre-teen and teen classes can make a big difference”, Olha ha fornito una panoramica dei principali approcci per mantenere motivati i nostri studenti, attraverso comportamenti e stratagemmi che potrebbero in alcuni casi sembrare controintuitivi. Se eri presente e ti serve una rinfrescata, oppure se non eri presente ma vuoi sapere di cosa si è parlato, Olha ha gentilmente preparato per noi un riassunto dei principali concetti affrontati durante la sessione. Buona lettura!

Cosa possiamo fare per portare al massimo la motivazione nelle nostre lezioni, quando spesso i nostri studenti adolescenti e preadolescenti non vedono il motivo di ciò che fanno e perdono facilmente fiducia in se stessi?

1. Dagli una prospettiva

Illustra il perché viene insegnato l’inglese e quanto potrà essere utile nei loro studi futuri e nel lavoro. Spiega le ragioni per cui nelle tue lezioni scegli di includere determinati giochi e attività. Permettigli di capire queste ragioni in modo che abbiano più chiaro il senso del percorso di apprendimento che stanno affrontando. Ad esempio, potrebbero pensare che i giochi sono troppo infantili o che costituiscono una perdita di tempo, che sarebbe meglio impiegare facendo preparazione per le verifiche. Devono poter vedere chiaramente la connessione che c’è fra l’attività svolta e i progressi linguistici.

2. Fornisci un adeguato supporto nelle attività

Gli studenti devono potersi impegnare in attività del livello appropriato. Non troppo facili perché sarà noioso, ma neanche troppo difficili, perché sarà frustrante.

Segui le linee guida di Jerome Bruner sullo “scaffolding”:

  • Gli studenti devono essere resi interessati nei confronti dell’attività
  • L’attività potrebbe aver bisogno di essere semplificata o spezzettata in parti più “digeribili”
  • Potrebbe essere necessario mostrare agli studenti come fare certe cose
  • L’eventuale frustrazione dev’essere gestita
  • Dev’essere mostrato un modello di ciò che dev’essere raggiunto
  • Gli studenti devono essere coinvolti ed essere proattivi nel trovare soluzioni

Fai in modo che gli studenti siano attivi e pensanti. Non “imboccarli”. Le attività devono avere un contesto appropriato all’età e contenere qualche elemento di pensiero critico o problem solving. Le attività che richiedono collaborazione sono ottime perché permettono agli studenti di sentirsi indipendenti da te, di condividere idee e di insegnarsi gli uni con gli altri quello che sanno, cosa che migliora il loro livello di autostima.


Olha al Cambridge Day di Roma, 24/11/2022

3. Adotta l’attitudine migliore per un insegnante

Carl Jung ha identificato 4 ruoli chiave per un insegnante o genitore efficace. Non dobbiamo limitarci ai primi due:

  • Pensa – dai informazioni
  • Dirigi – dai direzione
  • Senti – mostra attenzione al benessere e al successo
  • Fai – dai fiducia affinché il lavoro venga svolto

Le emozioni sono molto importanti quando impariamo. Se sentiamo di stare fallendo in una certa materia iniziamo a odiare l’apprendimento ed è difficile liberarsi di questa sensazione.

Considera poi il cosiddetto Effetto Pigmalione, che ha funzionato davvero alla grande per Eliza Doolittle! Gli psicologi Rosenthal e Lenore hanno provato che alte aspettative portano a migliori performance, quindi:

  • Aspettati il meglio,
  • Mostra comprensione quando le cose vanno male,
  • Resta consapevole dei messaggi subliminali che possiamo fare trasparire,
  • Usa il rinforzo positivo,
  • Ignora i “momenti no” degli studenti

È importante che gli studenti credano in se stessi e sviluppino un approccio positivo all’inglese grazie al nostro aiuto. Ricorda questa frase di Winnie the Pooh:

«You’re braver than you believe, stronger than you seem and smarter than you think.» (A. A. Milne)


Riferimenti bibliografici:

1) Mihayli Csikszentmihalyi, Finding Flow, Basic Books, 1998

2) Martin V. Covington, The Will to Learn, Cambridge University Press

Visita il mio blog per altre idee: olhamadylusblog.com

Autrice: Olha Madylus - Autrice e insegnante

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