• 27/11/2020

Guardare al successo: rifletti, prenditi del tempo e goditi il viaggio

Quest’anno è stato una sfida per tutti noi. È importante prendersi un po’ di tempo per fare un passo indietro e riflettere su quanta strada tu e i tuoi studenti avete fatto insieme. Anne Robinson, trainer per Cambridge Assessment English, riflette sul suo metodo di insegnamento e su come questo sia cambiato nel corso degli anni, offrendoci qualche lezione che ha imparato durante il cammino e qualche consiglio per farci trovare preparati per i momenti d’incertezza che ancora abbiamo di fronte.

Nel mondo di oggi, tante cose ci spingono a vivere velocemente, a fare tutte le esperienze possibili il più in fretta possibile. E se rallentassimo un po’ e diventassimo più consapevoli dei passi che facciamo? Potremmo ad esempio allenare i nostri studenti ad usare la routine e le consuetudini per aiutarli a “performare”. Riflettiamo sul come possiamo aiutarli a trarre vantaggio dalla scalata, senza toglierci il gusto di apprezzare con loro il panorama dalla vetta!

Contesto

Qualche anno fa, avevo un gruppo fantastico di adolescenti. Stavano facendo un corso di preparazione per potenziare le loro conoscenze e competenze in vista dell’esame per il First Certificate (come si chiamava all’epoca). Si erano tutti iscritti all’esame a settembre e molti di loro erano studenti della scuola di lingua in cui lavoravo già da un po’ di tempo. Altri si erano uniti con l’obiettivo specifico di prepararsi all’esame e non erano stati studenti della scuola in precedenza. Avevano tutti diversi punti di forza e di debolezza, ma tutti avevano discrete possibilità di passare l’esame.

A scuola, avevamo steso un corso di 10 settimane per riuscire ad affrontare quanti più contenuti linguistici, revisioni dell’esame e simulazioni possibili, ma con solo tre ore alla settimana, molto lavoro sarebbe stato da fare al di fuori dell’orario di lezione. All’inizio del corso, discutemmo di questo aspetto e assegnai un argomento a ciascuno studente in modo che potesse prepararlo e presentarlo al resto del gruppo. Ognuno di loro si offrì per un argomento e io immaginai che in quel modo tutti sarebbero stati preparati in maniera approfondita almeno su un tema.

Non usavamo un libro di testo, ma un libro di simulazioni d’esame. Avevo previsto 2 esercizi per casa essenziali ogni settimana, che gli studenti dovevano consegnare: un compito più breve per la lezione seguente nella stessa settimana e uno più lungo di produzione scritta per la settimana seguente (massimo 10 giorni). Gli studenti che avevano più tempo consegnavano più di quanto previsto. Inoltre, gli alunni si cronometravano e sia loro che io tenevamo traccia dei progressi e ne discutevamo di tanto in tanto.

Una svolta

Il giorno dell’esame arrivò e passò. Prima delle vacanze ci furono ancora un paio di lezioni più rilassate. Con gli esami di fine anno sempre più vicini, i miei studenti avevano in programma di smettere di venire alla scuola di lingue nell’ultima parte dell’anno… ma qualcosa era cambiato. Dissero che non avevano mai provato la sensazione di imparare così tanto e volevano continuare le lezioni a gennaio.

Cos’ha causato questo cambiamento di opinione? Perché hanno avvertito questa sensazione di progresso? Io lo attribuisco a diversi fattori:

  • Il fatto che avevo cercato di coinvolgere gli studenti, chiesto loro di pensare a cosa li preoccupava, ai loro punti di forza e di debolezza.
  • Ho fatto sentire ognuno di loro responsabile della preparazione e presentazione di una parte di contenuti.
  • Abbiamo tenuto traccia dei progressi.
  • L’elemento della scelta, ad esempio se fare compiti in più o scegliere quale argomento presentare.
  • Anche se non ci perdevamo molto in chiacchiere, ci siamo fatti diverse risate e andavamo molto d’accordo.

Insegnare nella classe di oggi

Una delle cose che non facemmo in quel corso (non c’era tempo!) e che mi piace fare il più possibile al giorno d’oggi, fu rallentare e sfruttare al massimo i brani che leggevamo o ascoltavamo. Ciò comprende discutere il tipo di linguaggio utilizzato e l’organizzazione del contenuto, ma anche usarli come punto di partenza per passare ad attività più personalizzate.

Quest’anno, gli insegnanti sono dovuti passare all’insegnamento online alla velocità della luce. Alcuni avevano già iniziato a sperimentare con la didattica mista e con gli strumenti online in precedenza, mentre per altri tutto questo è stata una completa novità. Ho letto da qualche parte che sia l’insegnamento online che lo shopping online hanno fatto un balzo in avanti di 5 anni in 5 mesi. Gli insegnanti non hanno avuto una scelta e, ovviamente, non è stato facile. 

Il tempo per riflettere

Adesso, si spera, c’è più tempo per riflettere, dare uno sguardo al viaggio che abbiamo fatto, assimilare e anche visualizzare la strada che abbiamo fatto e fin dove siamo arrivati. Magari possiamo addirittura concederci un sorriso ripensando al panico e alle lunghe ore incollati a schermo e tastiera? Possiamo essere grati per tutta la buona volontà, comprensione e condivisione di consigli e conoscenza.

La situazione è ancora incerta. Nessuno è davvero in grado di dire quando potremo tornare alla classe pre-pandemia, con un numero di alunni normale e senza bisogno di distanziarci. Per alcuni il lockdown è già tornato.

Per questo è così importante essere preparati il meglio possibile e soprattutto avere una selezione di risorse, tecniche e procedure pronte da implementare, in modo che noi e i nostri studenti possiamo continuare il nostro viaggio e godercelo.

Troppo spesso abbiamo un obiettivo all’orizzonte e non riusciamo a pensare ad altro che a raggiungerlo. In questa epoca, prima si arriva, meglio è! Ma cosa accadrebbe se dessimo più importanza al modo in cui raggiungiamo i nostri obiettivi e a quanti benefici riusciamo a trarre dal percorso?

Anne Robinson ha fatto parte della Cambridge Live Experience e con il suo webinar, che potete rivedere qui sotto, ci ha portato nel suo mondo, condividendo consigli e idee.

Autore: Anne Robinson Insegnante e trainer - Cambridge Assessment English

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