• 22/10/2021

Da insegnante non madrelingua, dovrei preoccuparmi del mio accento?

Molti insegnanti provano ansia all’idea di insegnare la pronuncia perché temono che il loro accento non sia all’altezza. In questo articolo, Mark Hancock, autore del recente libro 50 Tips for Teaching Pronunciation, spiega perché questa ansia non è giustificata.

Uno specchio crudele

L'ansia da accento è uno specchio crudele per chi, come noi, è nel campo dell'insegnamento dell'inglese. Molti provano un senso di inadeguatezza e sono duri con se stessi. In parte, questo è dovuto al fenomeno ampiamente riportato del non sopportare il suono della propria voce nelle registrazioni. Per gli insegnanti, il problema è ancora più serio, perché siamo un modello di pronuncia per i nostri studenti, e nell'insegnamento dell’inglese ci sono alcuni spiacevoli preconcetti su ciò che costituisce un “buon” modello. Ecco alcuni esempi di ciò che che gli insegnanti dicono:

“I don’t speak like the people in the coursebook”

“With my accent, there’s no way I can teach pronunciation!”

“Students want someone who sounds like English is their first language!”

“I don’t teach pronunciation because I’m Scottish”

Sindrome dell'impostore?

Anche quando decidiamo di accettare la sfida di insegnare la pronuncia nonostante le nostre ansie, spesso ci sentiamo a disagio nel farlo. Ti senti un impostore nell’adottare, o nel tentativo di adottare, caratteristiche di pronuncia non naturali per te. Anche se non c’è nessuno ad osservare la tua lezione e a prendere nota ogniqualvolta pronunci qualcosa di “sbagliato”, sembra quasi che ci sia!

Dove sbagliamo?

Sopra ho fatto cenno ad alcuni “spiacevoli preconcetti” su cosa rappresenterebbe un buon modello di pronuncia nell’insegnamento dell’inglese. Questi preconcetti hanno una forte influenza sulla questione di ciò che “sbagliamo”. Abbiamo tradizionalmente dato per assunto che il modello dovrebbe essere un parlante di inglese come prima lingua, con un accento che può essere considerato “standard” in Inghilterra o negli Stati Uniti. Questo assunto non ha tenuto conto del fatto che l'inglese è ora una lingua globale, ampiamente utilizzata come lingua franca, e solitamente senza un parlante inglese o statunitense presenti. Non è più opportuno giudicare la correttezza in relazione alle norme di tali parlanti, eppure questo preconcetto sopravvive.

È anche la tua lingua

L'inglese non appartiene solo a un piccolo gruppo di madrelingua. È un patrimonio condiviso da tutti coloro che lo usano e lo parlano in modo comprensibile. Non dobbiamo farci ingannare dal fatto che la parola “inglese” derivi dal nome “Inghilterra”. Gli inglesi non hanno alcuna pretesa rispetto alla lingua. Questo gli statunitensi lo sanno già molto bene, naturalmente, ma la gente di altre regioni del mondo dovrebbe avere la stessa fiducia nel rivendicare la proprietà dell'inglese. Questo include la Scozia e il Canada ovviamente, ma anche la Spagna, l'Egitto, la Bulgaria e il Brasile. Se parli inglese in modo intelligibile, è anche la tua lingua, e il tuo accento è valido come qualsiasi altro.

I pregiudizi sugli accenti non sono da esportare

Purtroppo, è vero che ci possono essere pregiudizi su certi accenti all'interno di un dato contesto nazionale. In Gran Bretagna, per esempio, una persona che sa utilizzare la "Received Pronunciation" (RP) può essere visto come “well-spoken” e istruito, mentre i parlanti di vari accenti regionali potrebbero essere soggetti a valutazioni peggiorative. La buona notizia è che nel mondo al di fuori, questi stessi accenti regionali potrebbero anche non essere notati e tanto meno stigmatizzati. Gli insegnanti britannici potrebbero essere scioccati da come gli studenti non si preoccupino di annose questioni come l'uso della "a" lunga o corta in "grass", o come si dovrebbe pronunciare la parola "scone". Ad un insegnante madrelingua, suggerirei di lasciare tranquillamente a casa i pregiudizi sull'accento, e ad un insegnante non madrelingua, direi: “Don’t worry, you’re not missing anything. Let’s focus on intelligibility instead.

“Standard” non è sinonimo di “comprensibile”

L’esperto di fonetica John Wells sottolinea: "Un accento standard è considerato tale non perchè esso possieda una qualsiasi qualità intrinseca, ma solo a causa di un atteggiamento arbitrario adottato dalla società" (Wells 19821). Un accento standard come il RP non è intrinsecamente più comprensibile di un accento di Manchester, ad esempio. Gli ascoltatori internazionali potrebbero trovare più facile da capire l’accento scozzese, o quello keniota, o magari quello di un parlante che viene dall’Argentina. L’unica cosa che consiglierei agli insegnanti è di evitare pronunce che sanno essere estremamente locali nel loro uso. Un accento stretto sarà probabilmente comprensibile a meno persone. Tuttavia, la maggior parte delle persone fa già questo istintivamente: parliamo in modo diverso con le persone del nostro quartiere e con quelle di altre parti del paese, o del mondo. Nel posto dove sono cresciuto, questo accento per gli estranei era chiamato “telephone voice”

Quindi dovrei preoccuparmi?

Il titolo di questo articolo chiede “dovrei preoccuparmi del mio accento?”. La mia prima risposta è questa: non preoccuparti del tuo accento per i motivi sbagliati. Non preoccuparti che non sia uno degli accenti di riferimento che si trovano così spesso nei materiali pubblicati. Non importa che possa far rovesciare del tè a Buckingham Palace. Non preoccuparti di tradire un “segreto” come la tua lingua madre o la tua identità regionale. Se dovete preoccuparvi, preoccupatevi di non essere in grado di farvi capire in un contesto internazionale. Nessuno può permettersi di essere indulgente rispetto all'intelligibilità nei contesti di comunicazione interculturale.

Comunicazione interculturale

Tutti coloro che sono impegnati nella comunicazione interculturale (insegnanti di lingua e studenti inclusi) devono stare all’erta rispetto alla possibilità che la comunicazione si blocchi, ed essere disposti e capaci di adattare il proprio modo di parlare se diventa necessario. E, cosa importante, nessuno è esente da questo dovere. Questo include i parlanti il cui accento inglese è considerato "standard". Parlare usando la RP, per esempio, non ti esime dalla responsabilità di modificare il tuo accento se il tuo interlocutore non riesce a seguirti. Per esempio, potrebbe essere necessario eliminare alcune delle caratteristiche che lo rendono meno chiaro, come l'elisione o la riduzione delle vocali o altre caratteristiche del connected speech. Potrebbe essere necessario pronunciare una /r/ dove normalmente non lo si farebbe. In breve, devi essere flessibile a seconda delle circostanze. Per quanto possibile, dovresti aiutare anche i tuoi studenti a raggiungere questo grado di flessibilità.

Addio all'ansia da accento!

Lo status dell'inglese come lingua franca globale significa che dobbiamo liberarci dai rigidi preconcetti su ciò che è e non è "corretto" nell'ambito dell’insegnamento della pronuncia. Anche se adottare un approccio più flessibile può essere difficile all'inizio, può anche essere liberatorio. In particolare, dovrebbe liberare un gran numero di noi insegnanti di lingua inglese dall'ansia verso il loro accento.

Autore: Mark Hancock - Insegnante, trainer e autore per Cambridge University Press

Riferimenti:

1) Wells, JC (1982) Accenti dell'inglese 1: un'introduzione Cambridge: Cambridge University Press

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