Continuiamo il nostro viaggio attraverso i Framework di Cambridge e le tecniche di coaching!
Dopo aver esplorato la collaborazione, oggi ci concentriamo su un’altra competenza essenziale per la vita e per la classe: la comunicazione.
Che tu sia insegnante di scuola primaria o secondaria, saprai bene quanto sia importante aiutare gli studenti a esprimere ciò che pensano e sentono, in modo chiaro, efficace e rispettoso. E sai anche quanto questo possa essere difficile!
I Framework Cambridge ci danno una mano anche qui.
Nel Cambridge Life Competencies Framework, la comunicazione è definita come la capacità di “interagire in modo efficace con gli altri”, non solo a livello linguistico, ma anche attraverso il tono, l’ascolto e la consapevolezza culturale.
Nel Cambridge Employability Skills Framework, la comunicazione è una delle competenze chiave richieste nel mondo del lavoro: parlare in pubblico, scrivere in modo chiaro, gestire riunioni e relazioni.pu
Vediamo allora come puoi coltivare questa competenza nei tuoi studenti, con un’attività adatta al tuo ordine scolastico e una tecnica di coaching che puoi integrare facilmente in aula.
Alla primaria, la comunicazione è una scoperta continua. I bambini imparano a dare un nome alle emozioni e a spiegare ciò che vogliono.
Porta in classe una valigia (o uno zainetto) piena di bigliettini. Su ciascun biglietto, scrivi parole o frasi gentili e semplici in inglese come:
Chiedi ai bambini, a turno, di pescare una frase dalla valigia e condividere quando la userebbero, magari simulando situazioni di vita scolastica: aiutare un amico, accogliere un nuovo compagno, risolvere un piccolo conflitto.
Con questa attività i bambini sviluppano non solo il lessico e la pronuncia, ma anche l’intenzionalità comunicativa, la capacità di usare il linguaggio per costruire relazioni positive, proprio come previsto dal Cambridge Life Competencies Framework.
Alla fine della lezione, proponi un piccolo rituale: un microfono (vero o simbolico) passa di mano in mano, e chi lo tiene dice qualcosa di positivo rivolto a un compagno:
“Oggi mi è piaciuto quando...”,
“Ti voglio dire grazie perché…”
È un momento semplice, ma potentissimo. Aiuta i bambini a dare valore alla comunicazione positiva, a superare la timidezza e a riconoscere il bene che si scambiano ogni giorno.
Qui la comunicazione inizia a farsi più complessa: i ragazzi vogliono esprimere opinioni, confrontarsi, raccontare se stessi. A volte però faticano a farlo in modo chiaro o rispettoso.
Dividi la classe in coppie. Ogni studente riceve una mini-intervista in inglese con domande personali ma adatte all’età:
Dopo il primo giro, si scambiano i ruoli. Poi, in plenaria, ogni studente presenta brevemente il compagno intervistato.
Questa attività rafforza le strutture linguistiche, ma soprattutto promuove ascolto attivo, rispetto dei turni di parola ed espressione autentica, tutti aspetti centrali nel Cambridge Life Competencies Framework.
Prima della presentazione, insegna agli studenti a usare la tecnica dell’ascolto specchio: “quando il mio compagno parla, io ascolto senza interrompere. Poi ripeto con parole mie ciò che ho capito”.
È un modo prezioso per allenare concentrazione ed empatia, e aiuta i ragazzi a sentirsi davvero ascoltati e ad affinare le proprie capacità di esposizione.
A questo livello, la comunicazione si trasforma in competenza più professionale. I tuoi studenti devono imparare a parlare in pubblico, a scrivere in modo chiaro, a gestire interazioni complesse.
Proponi ai tuoi studenti una sfida: preparare un breve talk (2-3 minuti) in inglese su un tema che li appassiona, lasciandosi guidare dal pensiero: “Voglio che chi mi ascolta ci tenga quanto me”.
Può essere un hobby, una causa sociale, una storia personale. Prima preparano uno script semplice, poi lo presentano al gruppo. Lascia i tuoi studenti liberi di scegliere l’argomento ma suggerisci alcuni temi per guidarli se non riuscissero a trovarne uno da soli.
Qui entrano in gioco le abilità comunicative chiave del Cambridge Employability Skills Framework: chiarezza, empatia, capacità di coinvolgere, gestione del linguaggio non verbale.
Distribuisci una scheda con tre sezioni:
Dopo ogni intervento, chiedi ai tuoi studenti di chiedere al compagno accanto o al gruppo: “Cosa ti/vi ha colpito? Perché?”
Poi chiedi al tuo studente di farsi queste domande: “Ho raggiunto il mio obiettivo?”; “Cosa rifarei e cosa migliorerei?”
Questa modalità di feedback rafforza la fiducia e aiuta a vedere la comunicazione come un processo di crescita, non come un’esibizione.
Oggi abbiamo esplorato la comunicazione non solo come competenza linguistica, ma come ponte tra le persone.
Che tu abbia una classe di bambini di sette anni o di adolescenti prossimi alla maturità, il tuo lavoro può davvero aiutarli a trovare la loro voce e a usarla per costruire relazioni, non solo per parlare.
Resta con noi. Ci aspettano nuove attività e tecniche di coaching da sperimentare.
Autrice: Palmina La Rosa – Direttore Operativo AISLi e Responsabile Progetto Future Skills Agency
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